Riabilitazione Neuropsicologica

Dai Vita al Cambiamento

La riabilitazione cognitiva è un'attività terapeutica volta principalmente ad un obiettivo: il miglioramento, tramite recupero o compensazione, delle abilità cognitive e comportamentali compromesse dopo una lesione cerebrale.

Prevede la conoscenza del funzionamento normale e patologico del sistema cognitivo, che va però considerato all'interno del singolo e peculiare soggetto che ha subito la lesione cerebrale. 

Vanno valutate le funzioni incluse o escluse dalla lesione, i danni a livello cognitivo, comportamentale, fisico e psicologico, la reazione del soggetto all'ospedalizzazione, spesso prolungata, e al danno subito, le possibilità di reinserimento, la risposta dei familiari ad un improvviso o graduale cambiamento delle capacità del soggetto e la presenza di un caregiver in grado di sostenere tale cambiamento e di aiutare il paziente al recupero. Vanno considerate le caratteristiche uniche del soggetto, i suoi interessi, le sue necessità, il suo particolare stile di vita. Lo scopo è quello di identificare un'azione personalizzata che coinvolga attivamente il soggetto e il caregiver nella definizione e nell'attuazione del progetto riabilitativo.

La programmazione di un tale intervento (Barba, 2002) deve essere, inoltre, il più possibile coerente con le previsioni effettuabili: obiettivi troppo ambiziosi rischiano di suscitare nel paziente e nei suoi familiari false aspettative e attese irrealistiche, mentre obiettivi troppo modesti finiscono a volte per indurre una certa demotivazione. Per questo, nella formulazione di un progetto d'intervento, occorre tenere in considerazione un insieme di indici predittivi, che fungano da guida nella definizione degli obiettivi. Innanzitutto, occorre considerare il profilo neuropsicologico costruito durante la fase diagnostico-riabilitativa, che fornisce la linea guida più importante per strutturare il trattamento. La fase evolutiva nella quale si trova il paziente nel momento in cui giunge all'osservazione ed il tempo trascorso dall'esordio della malattia rappresentano ulteriori elementi su cui basare il progetto riabilitativo. Infine, i fattori neurologici (sede e ampiezza delle lesioni strutturali se ci si occupa di un paziente cerebroleso) sembrano rappresentare un importante elemento prognostico circa le possibilità di cambiamento; pertanto, l'obiettivo dell'intervento risulterà definito anche sulla base della gravità del danno.

Il fine del trattamento può essere identificato nel rafforzamento delle capacità del paziente attraverso la ricostruzione delle basi dell'esperienza sulle quali si sviluppano e organizzano le diverse operazioni intellettive.

Nel caso questo non sia possibile, si punta sull'elaborazione di strategie di compenso, che si basano sulle abilità residue del paziente. Lo scopo, in questo caso, è di ottenere un suo miglioramento nell'adattamento, insegnandogli a raggiungere i suoi obiettivi mediante altri modi di elaborazione e d'esecuzione (Stablum, 2003).

La riabilitazione cognitiva rappresenta, in definitiva, un provvedimento volto al raggiungimento del massimo grado di autonomia e di indipendenza possibile, finalizzato al miglioramento della qualità della vita dell'individuo e al suo re-inserimento nel proprio ambiente familiare e sociale (Mazzucchi, 1999).

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